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Dodici racconti e monologhi di un primattore del teatro italiano, in un libro tenero e violento, aggressivo e mitissimo - proprio come era Riccardo Reim. Ci sono il diario tragicomico di un anno di vita di un amatore omosessuale, e la singolarissima rielaborazione di un fatto di cronaca in chiave onirica e teatrale. Si racconta dell'anima femminile che vive nel corpo di un insegnante sessantenne, e del turno di lavoro di sei «mignotti» che offrono il proprio corpo nel cuore della notte. Fino al surreale inedito che dà il titolo alla raccolta, dove l'infelicità di un matrimonio trasfigura la città di Roma nella savana d'Africa. Dodici storie intrise di gusto drammaturgico, costantemente in bilico tra sogno e realtà, tra il gergo popolare più audace e la lingua al colmo della sua raffinatezza. Nelle quali sembra realizzarsi la nota espressione paradossale: è la vita, dopotutto, a imitare la letteratura. Prefazioni di Renzo Paris e Igor Patruno.